“Quo Vadis, Rider?”: quando la strada diventa un ufficio a cielo aperto

Approfondimento. Un libro che offre uno spaccato autentico sulle condizioni di lavoro dei riders e induce a riflettere sulle attuali trasformazioni degli spazi di lavoro e delle città.

Il libro che si è scelto di approfondire “Quo Vadis, Rider? La lotta umana e sindacale dei ciclofattorini”, attraverso le testimonianze dei riders e delle loro lotte sindacali, offre una visione chiara e potente delle sfide che il lavoro su piattaforma digitale pone rispetto alla tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e delle trasformazioni delle città e degli spazi urbani.

Le piattaforme digitali, infatti, hanno dato vita a un modello di lavoro rivoluzionario, che promette di accedere, comodamente dal proprio smartphone, a piccole occasioni di lavoro in regime di totale libertà e flessibilità, grazie ad un’ottimizzazione dell’organizzazione del lavoro tramite sofisticati algoritmi che controllano costantemente i flussi di domanda e di lavoro.

Tuttavia, dietro la narrazione del lavoro “facile” e “libero” si cela spesso una condizione di sfruttamento e sottoprotezione sociale, che costringe questi lavoratori a doversi conformare alle tempistiche e modalità rigidamente dettate dall’algoritmo della piattaforma, al fine di poter continuare ad accedere alle singole occasioni di lavoro, da cui dipende il loro guadagno giornaliero. Con il ritorno del lavoro a cottimo (i riders sono pagati a consegna), i lavoratori sono indotti a massimizzare le consegne nella propria sessione di lavoro ed è frequente che essi si ritrovino a dover correre per le strade e sui marciapiedi, mettendo a repentaglio sicurezza propria e dei cittadini che abitano gli spazi cittadini. In effetti, con il lavoro su piattaforma la strada diviene un ufficio a cielo aperto, privo delle comodità e dei presidi di sicurezza di un ambiente controllato.

“Le strade della città sono il nostro ufficio, ma la giustizia sociale è la nostra meta”

Nelle strade i riders devono adattarsi alle condizioni climatiche avverse, al traffico caotico e alla mancanza di spazi sicuri. Le strade delle nostre città si trasformano così in unità produttive, dove si consuma un irrisolvibile conflitto tra le esigenze di protezione dei consumatori e cittadini e quelle dei lavoratori.

Il caso dei riders è solo uno degli esempi delle sfide del lavoro del futuro, in cui l’estrema flessibilità e frammentazione spaziale, resa possibile dall’avvento delle nuove tecnologie digitali ed algoritmiche, deve fare i conti con le tutele tradizionalmente disegnate attorno al luogo di lavoro.

Alessandra Ingrao, Pia De Petris 

 

Libro: Maria Matilde Bidetti, Sergio Vacirca, Carlo de Marchis (a cura di). “Quo vadis rider. La lotta umana e sindacale dei ciclofattorini.” Roma: Futura Editrice, 2022.